MACBETH. L’ultimo sguardo
Spettacolo teatrale
Qualcuno inventò la ghigliottina a scopo umanitario. Fu per rendere istantaneo il “tempo del trapasso”. Ma qualcun altro giurò che quelle teste tagliate non morivano subito…Il “tempo” è faccenda per vivi. Per il boia è questione di un attimo, ma per la testa che si ritrova senza corpo quanto dura quell’attimo?
Lo spettacolo inizia dove finisce il film Macbeth di Roman Polanski. La lama di Mac Duff ha appena staccato il corpo dalla testa di Macbeth. Quando la testa rotola, gli occhi guardano. Vedono il mondo roteare. Il cielo è la terra e la terra è il cielo. Il bello è brutto e il brutto è bello.
Nel volo, occhi e cervello terribilmente abbracciati perché soli, vedono e sognano un eterno attimo di quiete, di ritrovamento del sonno, di contemplazione estetica della vita vissuta.
“Alla fine sarà silenzioso suono, in quanto inizio di tutto. Le orecchie sono le ultime a morire.
È così che inizia, con una corona, una lampadina, un pigiama.
Come un sogno.
Come un incubo.
Come una risata.
Come la vita.
Come la morte.”
CREDITI
testo Rita Frongia
con Luca Stetur
interventi sonori Alessandro Sesana
in collaborazione con Claudio Morganti
un particolare ringraziamento a Ombretta Nai
INFO E BIGLIETTI
Biglietto unico: 10 euro
Prenotazioni fortemente consigliate a biglietteria@linguaggicreativi.it o prevendite online sul sito MailTicket.it.